martedì, ottobre 23, 2007
nuove tasse cercasi
non ho ancora avuto modo di commentare la notizia diffusa da Punto Informatico venerdì scorso riguardo alla tassa prevista dal disegno di legge sull'editoria presentato in Agosto e approvato pochi giorni fa.
In breve secondo il ddl ogni attività editoriale con qualsiasi finalità dovrà pagare la registrazione al ROC (registro degli operatori delle comunicazioni).
Nella definizioni data nel testo rientrano tra le attività editoriali anche i siti personali.
E' chiaro che questa situazione è assurda e francamente insostenibile. Certo è che le entrate nelle casse dello stato sarebbero veramente ingenti. Senza contare le complicazioni burocratiche che schiaccerebbero inesorabilmente la rete italiana.
Come è facile immaginare da quando la notizia, prima sfuggita praticamente a tutti, è diventato l'argomento principale di blog e notiziari.
In seguito alla tempesta che si è scatenata nel web italiano, anche i politici si sono accorti dell'assurdità della cosa. Rosa nel Pugno insieme ai Verdi e Rifondazione si sono opposte e Gentiloni è corso ai ripari, dichiarando che la norma non è chiara e va riscritta.
Ora, a parte il fatto che da più parti si attribuisce la paternità della notizia a Grillo, che oramai è visto come il capro espiatorio di tutto ciò che di brutto succede al governo; viene da chiedersi se queste valutazioni da parte del ministro non sarebbero potute giungere prima della presentazione della legge oppure perché i partiti che ora sono insorti la scorsa settimana hanno fatto si che il disegno fosse approvato. Sicuramente avranno avuto tutti qualcosa di meglio da fare, invece che stare li ad esaminare le proposte all'ordine del giorno.
Comunque come da più parti ci si aspettava, sarà fatta marcia indietro e le cose torneranno più o meno come prima; si perché come spesso succede in questi casi, sull'onda dell'entusiasmo per l'abolizione di questa legge assurda, arriverà qualche inasprimento minore che tutti accoglieremo con ottimismo pensando che poteva andar peggio.
In breve secondo il ddl ogni attività editoriale con qualsiasi finalità dovrà pagare la registrazione al ROC (registro degli operatori delle comunicazioni).
Nella definizioni data nel testo rientrano tra le attività editoriali anche i siti personali.
E' chiaro che questa situazione è assurda e francamente insostenibile. Certo è che le entrate nelle casse dello stato sarebbero veramente ingenti. Senza contare le complicazioni burocratiche che schiaccerebbero inesorabilmente la rete italiana.
Come è facile immaginare da quando la notizia, prima sfuggita praticamente a tutti, è diventato l'argomento principale di blog e notiziari.
In seguito alla tempesta che si è scatenata nel web italiano, anche i politici si sono accorti dell'assurdità della cosa. Rosa nel Pugno insieme ai Verdi e Rifondazione si sono opposte e Gentiloni è corso ai ripari, dichiarando che la norma non è chiara e va riscritta.
Ora, a parte il fatto che da più parti si attribuisce la paternità della notizia a Grillo, che oramai è visto come il capro espiatorio di tutto ciò che di brutto succede al governo; viene da chiedersi se queste valutazioni da parte del ministro non sarebbero potute giungere prima della presentazione della legge oppure perché i partiti che ora sono insorti la scorsa settimana hanno fatto si che il disegno fosse approvato. Sicuramente avranno avuto tutti qualcosa di meglio da fare, invece che stare li ad esaminare le proposte all'ordine del giorno.
Comunque come da più parti ci si aspettava, sarà fatta marcia indietro e le cose torneranno più o meno come prima; si perché come spesso succede in questi casi, sull'onda dell'entusiasmo per l'abolizione di questa legge assurda, arriverà qualche inasprimento minore che tutti accoglieremo con ottimismo pensando che poteva andar peggio.